Sappiamo tutti quanto è importante riposare bene! Una buona qualità del sonno influenza le nostre performance sportive e scolastiche. Tuttavia, una percentuale che varia dal 2 al 5% dei nostri figli soffre di un disturbo del sonno che frequentemente viene misconosciuto: l’apnea ostruttiva del sonno. Riconoscere questa condizione è fondamentale per poter ridare una buona qualità di vita ai nostri figli.
Vi chiederete: che cosa c’entra l’odontoiatra con il sonno? La diagnosi di questa patologia viene solitamente fatta da un otorinolaringoiatra, tramite un esame strumentale che analizza il sonno e una valutazione clinica che prende in considerazione le caratteristiche del volto e dell’occlusione. Questi ultimi elementi sono anche oggetto di valutazione di chi, come me, è specialista in Ortodonzia. Tra le caratteristiche del volto correlate a questa patologia, riconosciamo il volto allungato, il mento piccolo, i denti storti e il palato stretto e alto, tutte caratteristiche correggibili con un apparecchio ortodontico (Haviv et al 2014). Di cosa si tratta
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è causata da una ostruzione, più o meno ampia, delle vie aeree superiori che si manifesta durante il riposo notturno. Quando le interruzioni della respirazione hanno una durata di almeno 10 secondi, vi sono associate una diminuzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, alterazioni della frequenza cardiaca e risvegli durante la notte. La causa più comune delle apnee ostruttive è l’aumento delle dimensioni di tonsille ed adenoidi. A seguire troviamo i problemi ortodontici e l’obesità. Come ce ne possiamo accorgere La sindrome delle apnee ostruttive del sonno può manifestarsi con sintomi notturni e diurni. Nella maggior parte dei casi è presente il russamento, che non è però un sintomo esclusivo: molti bambini che russano non hanno questo disturbo e, al contrario, sono affetti da apnee ostruttive anche diversi bambini che non russano. Altre manifestazioni notturne sono respirazione rumorosa, apnee (può sembrare che il bambino smetta di respirare per un breve periodo e poi la respirazione riparte, di solito con uno sbuffo), sonno agitato e sudorazione. Durante il giorno si evidenziano disturbi della concentrazione e dell’attenzione a scuola, facile irritabilità, bocca secca, difficoltà a respirare con il naso (in questi casi la respirazione avviene a bocca aperta) e mal di testa. Alcuni bambini manifestano anche sonnolenza diurna. Che cosa fare
In questo periodo in cui tutti, o quasi, abbiamo più tempo diamo uno sguardo più attento ai nostri figli: se ci accorgiamo della presenza di alcuni di questi sintomi, alla ripresa della vita normale sarà il caso di programmare una visita di controllo con uno specialista che saprà indirizzarci.
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